Misure di prevenzione covid-19 negli studi professionali – VADEMECUM
Prevenzione | 20 Aprile 2020

Date le numerose richieste di linee di indirizzo relative alla gestione dei dispositivi di prevenzione della diffusione del virus covid-19 negli studi professionali degli psicologi, ecco alcune misure mutuate dal Ministero della Salute; Rapporto ISS COVID-19, n.1/2020.

Prima di cominciare è necessario ricordare che, secondo tutti i DPCM emanati fino ad oggi, le attività degli psicologi, rientrando nel codice ATECO 86 e precisamente nel codice 86.90 “altre forme di assistenza sanitaria” non sono state soggette a chiusura se non su iniziativa personale.

Le misure di prevenzione all’interno degli studi professionali ricadono in alcune buone pratiche inerenti la gestione del setting riconducibili ai seguenti macro ambiti:

  • Igiene mani
  • Pulizia ambienti
  • Ricambio dell’aria
  • Dispositivi di protezione individuale (DPI)
  • Modalità di accesso chiare

 

Igiene Mani

Ogni utente afferente allo studio sarà invitato in ingresso ed in uscita a servirsi di un dispenser con soluzione idroalcolica frizionando il prodotto per 20 secondi o a lavarsi le mani utilizzando una soluzione di acqua e sapone per 40-60 secondi seguendo una sequenza di azioni ben precisa come qui illustrata.

Lo psicologo è invitato a seguire le stesse procedure tra un utente e il successivo.

Una buona pratica è affiggere il seguente manifesto in bagno o vicino al dispenser di soluzione idroalcolica scaricabile qui https://www.focus.it/images/2020/02/10/igiene-delle-mani-orig.jpg

 

Pulizia ambienti e disinfezione strumenti

È necessario applicare le indicazioni per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti previsti dal Ministero della Salute e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Nello specifico, bisogna garantire accurate e frequenti pulizie delle superfici, con particolare attenzione alle superfici con cui si viene più frequentemente in contatto, con acqua e detergente seguite dall’applicazione di disinfettanti quali ipoclorito di sodio (diluizione 0,1% o 0,5%) o alcol etilico (diluizione 70%) o perossido di idrogeno (diluizione 0,5%). Scegliere il disinfettante in relazione al materiale da disinfettare.

È buona norma limitare l’accesso e la frequenza allo studio in modo tale da evitare la presenza di due o più utenti (o nuclei familiari) contemporaneamente in sala d’aspetto.

 

Ricambio dell’aria

È bene conservare del  tempo tra utente e utente in modo che sia possibile effettuare un’adeguata aerazione della/e stanza/e di ricevimento. La ventilazione naturale degli ambienti dipende da numerosi fattori, quali i parametri metereologici (temperatura, direzione e velocità del vento), da parametri fisici quali superfici delle finestre e durata dell’apertura.

Solitamente una stanza di dimensioni normali dotata di un’apertura esterna adeguata richiede pochi minuti per un totale ricambio dell’aria.

Negli edifici dotati di impianti di riscaldamento/raffrescamento (es. pompe di calore, fancoil, o termoconvettori), tenere spenti gli impianti per evitare il possibile ricircolo del virus SARS-CoV2 in aria. Se non è possibile tenere fermi gli impianti, pulire settimanalmente in base alle indicazioni fornite dal produttore, ad impianto fermo, i filtri dell’aria di ricircolo per mantenere bassi i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. La polvere catturata dai filtri rappresenta un ambiente favorevole alla proliferazione di batteri e funghi, e comunque di agenti biologici. Evitare di utilizzare e spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray direttamente sul filtro per non inalare sostanze inquinanti (es. COV), durante il funzionamento. In questi ambienti sarebbe necessario aprire regolarmente le finestre e balconi per aumentare il ricambio e la diluizione degli inquinanti accumulati nell’aria ricircolata dall’impianto.

Pulire le prese e le griglie di ventilazione con panni puliti in microfibra inumiditi con acqua e sapone, oppure con alcool etilico al 75% asciugando successivamente.

Durante la pulizia è necessario indossare adeguati dispositivi di protezione individuale come da DPCM dell’11 e 14 Marzo 2020.

 

Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)

La scelta dei DPI è commisurata, secondo le indicazioni dell’ISS e dell’OMS a:

  • Rischio di esposizione
  • Dinamica di trasmissione
  • Tipologia di pazienti

Una buona norma è fare in modo tale da accertarsi che gli utenti che mostrino sintomi influenzali o para-influenzali vengano avvertiti di restare in casa e che ricomincino la frequenza trascorsi quindici giorni dalla fine della sintomatologia.

Altra buona norma da rispettare, è tenere la distanza interpersonale all’interno dello studio di almeno 2 metri.

Seguendo queste norme i DPI possono limitarsi a mascherine chirurgiche in quanto si abbatte l’esposizione a goccioline ed aerosol.

 

Modalità di accesso chiare

All’ingresso dello studio è necessario affiggere delle istruzioni chiare che permettano all’utente di conoscere il modo di fruizione dell’ambiente abbattendo i possibili rischi.

Qui un esempio:

  • Evitare qualsiasi forma di contatto
  • Mantenere il distanziamento interpersonale (2 metri)
  • All’arrivo e all’uscita igienizzare le mani utilizzando l’apposito dispenser con soluzione idroalcolica per 20 secondi o in bagno con acqua e sapone per 40-60 secondi come da istruzioni
  • Utilizzare la mascherina chirurgica, evitare accuratamente di sostare in aree dove sono presenti altri utenti.

 

Data la situazione in continua evoluzione è comunque necessario rifarsi agli ultimi DPCM e alle disposizioni regionali.

Attenersi alle informazioni presenti sui seguenti siti istituzionali onde evitare pratiche errate:

https://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/archivioNormativaNuovoCoronavirus.jsp?ling

https://www.epicentro.iss.it/

https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019

https://www.ecdc.europa.eu/en/novel-coronavirus-china

https://www.protezionecivile.gov.it/attivita-rischi/rischio-sanitario/emergenze/coronavirus

 

Buon lavoro!

DOWNLOAD VADEMECUM

Condividi su