Tra pubblico e privato. “Storia di un’esperienza possibile”
Autore: Maria De Gaetano

La realtà di cui parliamo nel seguente articolo è quella del Centro Clinico Psychè. Nato a Catania nel 2019, ed oggi presente anche a Siracusa e Adrano, ad opera di tre colleghe Martina Di Stefano, Maria De Gaetano e Tina Di Primo.

Il Centro nasce con un duplice obiettivo, da un lato offrire un servizio da privato ma con prezzi calmierati per raggiungere quante più persone possibili aventi bisogno di un supporto psicologico, dall’altro contribuire ad abbattere lo stigma che ha sempre caratterizzato la figura dello psicologo e soprattutto chi ne avesse bisogno. Per questo abbiamo sin da subito utilizzato i social anche come modalità di prenotazione e di comunicazione diretta con l’utente.

Il Centro opera per la prevenzione, la diagnosi, l’abilitazione-riabilitazione e il sostegno in ambito psicologico dell’individuo, della famiglia, del gruppo e della comunità ed ha predisposto un servizio di Pronto Soccorso Psicologico.

Pronto Soccorso Psicologico (PSP) poiché si tratta di un servizio aperto tutti i giorni in cui l’utente può accedere anche senza necessità di appuntamento trovando sempre uno Psicologo-Psicoterapeuta di turno, offrendo inoltre una reperibilità telefonica H 24.

Il PSP nasce anche per affiancare il Servizio pubblico, che come è noto a causa di un aumento delle richieste e contemporaneamente di una non sempre corrispondenza di adeguamento delle risorse umane, non riesce a fronteggiarle tutte e soprattutto, non sempre nei tempi in cui andrebbero affrontate.

Una caratteristica del Centro forse unica nel suo genere è quella di avvalersi di collaboratori psicoterapeuti provenienti da approcci eterogenei, in cui ogni caso che arriva al Centro viene discusso, in momenti di inter-visione con la ricchezza dei vari approcci di cui ogni collega fa parte: cognitivista, costruttivista, sistemico relazionale, funzionale, strategica, gestaltica, dinamica, comportamentista.
L’equipe si avvale inoltre della collaborazione di figure come Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, per una presa in carico sempre più completa dei pazienti.

Il nostro modello di intervento e presa incarico si ispira a quello della terapia a seduta singola e della psicologia dell’emergenza, ma nello sviluppo del progetto le fondatrici Martina Di Stefano, Maria De Gaetano, Agatina Di Primo (Psicologhe-Psicoterapeute) hanno individuato un proprio specifico modello di intervento e presa in carico innovativo.

Sin dall’apertura di questo Servizio si è pensato di condurre una ricerca di tipo descrittivo, redigendo un apposito questionario, che potesse essere negli anni un Osservatorio sul tipo di utenza proveniente dai territori in cui lo stesso insiste, valutando alcuni parametri anagrafici e di interesse psicologico (Ricerca pubblicata nella rivista dell’OPRS nel 2022).

Il questionario è stato somministrato a circa 1.000 soggetti hanno avuto accesso al Servizio dal 2019 al 2023 nelle sedi di Catania, Siracusa e Adrano.
Le aree di indagine oggetto del questionario sono:
Sesso – Età – Grado d’istruzione – Occupazione lavorativa – Precedenti contatti con Psicologo, Psichiatra, Neurologo – Terapia psicofarmacologica in uso – Sintomatologia – Area problema

Confrontando i dati ottenuti nel triennio 2021-2023 abbiamo osservato un cambiamento di alcuni parametri e la stabilità di altri rispetto ai dati ottenuti nel triennio 2019-2021. Stabile, ad esempio, continua ad essere il dato relativo al sesso di appartenenza tra coloro che accedono al Servizio (maschi-femmine) rappresentato da più del 60% dalle donne, mentre gli uomini continuano ad essere sempre intorno al 40%.

Si è assistito ad un aumento in percentuale degli adolescenti e dei giovani adulti, e potremmo avanzare l’ipotesi che sia stato effetto della cosiddetta “onda lunga del Covid” o comunque ad altri fattori che vedono aumentare il disagio psicologico tra i giovani.

Sostanzialmente stabile risulta l’accesso al Servizio in base allo stato civile, che vede la maggior parte delle persone non avere alcuna relazione (circa il 36%) cui segue un 26% di soggetti che sono sposati, circa il 24% ha una relazione ed infine si osserva un leggero aumento di soggetti separati (poco più dell’11%).

La sintomatologia più ricorrente per cui i soggetti si rivolgono al nostro servizio continua ad essere l’ansia, spesso associata ad attacchi di panico, o a tono dell’umore basso, inoltre in aumento risultano essere problematiche nella sfera relazionale di coppia e sociale.

La fascia di età dei soggetti che accedono maggiormente al servizio è compresa tra gli 11 ed i 50 anni.
È aumentato il numero di soggetti che ha un diploma di istruzione di secondo grado o un diploma di laurea, diminuendo quello che ha un livello di istruzione di primo grado.

È diminuito anche il numero di soggetti, che rientrano nella categoria “casalinga e disoccupato” ed è aumentato il numero di soggetti che lavorano.

Su questi ultimi dati, livello di istruzione e posizione lavorativa si potrebbero fare delle considerazioni sulle motivazioni retrostanti, quali ad esempio una possibile correlazione con l’impoverimento globale della popolazione nell’ultimo triennio.

Nonostante sia stato introdotto il Bonus psicologico, le persone che ne fanno richiesta, presso il nostro centro sono molto poche, e questo è un dato che riscontriamo per due ordini di fattori, riferiti dagli stessi utenti: respingimento della richiesta (è noto che anche quest’anno il numero delle richieste ha superato il budget complessivo messo a disposizione) o mancanza di informazioni al riguardo. In questo caso il servizio si sta facendo promotore di questa iniziativa del governo, attraverso campagne pubblicitarie sui nostri social proprio per dare a quante più persone la possibilità di “curarsi”.

Considerando il fatto che chi accede al PSP ha la possibilità per i primi sei colloqui di pagare una cifra calmierata rispetto al settore privato, e dal settimo in poi, pagando una cifra comunque non elevata rispetto alla media della maggior parte degli studi professionali, si può riferire che diverse persone interrompono proprio dopo il sesto colloquio, riferendo durante il ciclo dei sei colloqui l’impossibilità a proseguire per via delle difficoltà economiche in cui si trovano, o talvolta fermandosi già al primo o al secondo sempre per le stesse ragioni.

In tali casi l’utente viene spinto a contattare il servizio pubblico. Quando il caso lo richiede si cerca di fare rete con lo stesso, o in altri casi si forniscono i contatti al paziente o lo si orienta su eventuali percorsi da intraprendere oltre a quello psicologico, come nel caso di utenti con doppie diagnosi o utenti in cui è necessario l’intervento dei servizi sociali.

La nostra è una piccola realtà che tuttavia sta crescendo di anno in anno e che sembra avere dei riscontri positivi, tanto che la maggior parte delle persone che accede al nostro Servizio lo fa su suggerimento di nostri utenti.

Sappiamo tutti che il disagio psicologico è in aumento e le motivazioni risiedono in una complessità sociale ed economica via via crescente; tuttavia, ci auguriamo che sempre di più lo Stato possa promuovere e pensare misure preventive e di intervento per cui si possa davvero poter parlare tutti di diritto alla salute!

Si ringraziano per la collaborazione nell’inserimento dati i colleghi tirocinanti Giorgia Bivona, Federica Paratore, Denise Conti, Lucia Caruso, Michele Stanco, Erika Barone, Nicoletta Raia, Elena Di Paola, tutta l’equipe di Psicologi del Centro e per la elaborazione dati il Prof. Simone Varrasi.

Condividi su