Motivazione e smart working
Spunti di riflessione | Dicembre 2021
Autore: Antonio Signorello

Smart working e motivazione, una leva per la produttività

La motivazione è il carburante della nostra vita sia personale che professionale.
Per motivazione si intende una determinata spinta che quotidianamente ci permette di raggiungere gli obiettivi assegnati, la finalità di tale spinta è la soddisfazione di bisogni fisiologici e psicologici, ad es nel caso del lavoro l’acquisto di un capo d’abbigliamento o una vacanza è il bisogno fisiologico di cui abbiamo necessità.
Maslow è stato uno dei maggiori studiosi in merito a tale argomento, famosa è la sua teoria piramidale dove bisogni primari e secondari esprimevano il concetto di motivazione.
Il concetto di motivazione applicato al mondo lavorativo viene rappresentato come un processo circolare, dove al centro troviamo il bisogno che guida l’individuo ad essere motivato, mentre alla parte destra l’obiettivo da raggiungere per ottenere il bisogno e alla parte sinistra il coinvolgimento utile per continuamente alimentare la motivazione al lavoro quotidiano.
Quando si parla di motivazione non possiamo non far riferimento alla produttività, argomento attuale complice il lavoro agile adottato da molte aziende.
Il dipendente motivato produce degli effetti sia diretti ad es la fiducia conquistata verso il proprio capo che indiretti come l’immagine positiva che l’azienda ne ottiene.

Smart working VS Motivazione del dipendente: una panoramica generale

Nel lavoro agile, la motivazione ha un ruolo fondamentale, permette di affrontare il lavoro di fronte alle avversità e conquista la fiducia sia del capo che di tutta l’azienda, Secondo recenti ricerche la produttività del dipendente durante questi mesi di lavoro in modalità agile è cresciuta in maniera esponenziale, non tutti i dipendenti però hanno raggiunto gli obiettivi allo stesso modo.
Lo smart working ha degli effetti diretti non solo sulla motivazione, coinvolgendo elementi portanti quali:

  • Fiducia: è quel elemento che ci accredita in azienda come professionisti e appassionati del nostro lavoro;
  • Engagement: il dipendente motivato protagonista e coinvolto nei processi aziendali, difficile che abbandoni l’azienda entro pochi mesi dalla sua assunzione;
  • Employer branding: Quando si parla di lavoro agile e welfare, si fa riferimento all’immagine positiva e innovativa verso quella determinata azienda. Con il processo di digital transformation ancora in atto, le aziende devono carpire come attirare le generazioni Z e post digital, il classico lavoro da 8 ore in ufficio non basta più per il brand di ogni singola impresa, al contrario una realtà imprenditoriale che da fiducia ai propri collaboratori, ne è conferma che otterrà un ritorno di immagine (positivo) non indifferente;
  • Produttività: un dipendente motivato produce di più, aspetto che va quotidianamente coltivato. Nel lavoro agile il dipendente si impegna maggiormente al raggiungimento degli obiettivi perché se li raggiunge riesce a conquistarsi la fiducia del capo, trasmettendo l’immagine che l’azienda in cui si è inseriti si configura come flessibile, attenta al lavoro di qualità più che di quantità. La motivazione ancora permette di distinguere i talenti in azienda, dai dipendenti legati al solo aspetto retributivo, i quali sono in possesso di un basso livello motivazione o perché non appassionati del proprio impiego o perché non sono stati stimolati durante la permanenza in azienda.

Da cosa è alimentata la spinta motivazionale?

• Carriera e crescita professionale;
• Welfare;
• Flessibilità.

Fino alla seconda metà del 2000, il denaro si piazzava sul podio, cosi non lo è stato negli anni a seguire, questo perché le competenze sono retribuite in tutte le realtà imprenditoriali, non è questo che le trattiene, ma al contrario il lavoro per obiettivi, di qualità.

La motivazione guida la nostra vita quotidiana, dal lavoro alla gestione personale, ogni azione richiede un livello motivazionale rilevante, persino andare in palestra.
Motivazione si sposa con Benessere del dipendente, se siamo motivati al lavoro produciamo in maniera efficace, questo si è riscoperto grazie al covid, difatti oggi si parla di smart working, per il fatto che motiva il dipendente al raggiungimento degli obiettivi in maniera efficace ed efficiente.
La strada è ancora in salita, nei prossimi mesi la sfida che ci appartiene fa riferimento al benessere psicologico di ogni dipendente, benessere che si ripaga non con il mero danaro, ma “coccolando” la risorsa umana a livello motivazionale.

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