Il volume La Psicologia Ospedaliera in Italia. Sentieri narrativi della clinica, curato da Giuseppe Giacalone e Antonino Domingo (Màrgana Editore, 2023 – pgg. 606, euro 18,00), contiene la descrizione sia sul versante tecnico-metodologico che su quello più strettamente narrativo, di una varietà molto significativa di interventi psicologici in Ospedale, nei diversi Ospedali italiani.
L’ultima parte del volume è dedicata più specificamente ai “Percorsi di Psicologia Ospedaliera nell’ASP di Trapani”.
Il nucleo di ogni capitolo è incentrato sul valore e l’importanza della relazione terapeutica, il vero “core” dell’attività psicologica: la relazione col paziente, la relazione con i familiari, la relazione con i curanti.
Curare la relazione significa aver cura del paziente (sia esso un bambino, un adolescente o un adulto), del suo mondo interno, oltre che di quello esterno, delle sue paure e poterlo aiutare ad esprimerle, a condividerle, per poterle affrontare e, sperabilmente, superare.
I percorsi clinici descritti e vissuti, attraversati e condivisi, vanno dalla chirurgia pediatrica, alla terapia intensiva neonatale, all’oncologia, alle malattie rare, passando attraverso l’ostetricia, la reumatologia, la cardiologia, il pronto soccorso e la chirurgia bariatrica, ma senza dimenticare il COVID e alcuni temi trasversali a tutte le unità operative dell’Ospedale, come il rischio clinico, la gestione del dolore, la violenza sulle donne.
In ognuno di questi capitoli viene descritta l’esperienza di un gruppo di Psicologi (alcuni tra i più importanti rappresentanti della Psicologia Ospedaliera in Italia) che ricostruiscono e riconnettono vissuti, emozioni e relazioni in rapporto al contesto di quella particolare malattia fisica e del ricovero ospedaliero, sempre inevitabilmente intrecciati con le storie di vita uniche.
E in ogni capitolo il rigore e i frammenti dell’intervento psicologico si alternano alla descrizione del dolore psichico del paziente, alla portata talvolta devastante di un’emotività incontenibile o coartata che interferiscono pesantemente sul processo di cura. E come un rigoroso cesellatore, lo Psicologo Ospedaliero raccoglie, esamina, ascolta, seleziona, arricchisce e restituisce… E non lo fa solo con il paziente e con i suoi familiari, ma inserisce in questo delicato processo anche una forte attenzione agli operatori sanitari direttamente coinvolti nel processo di cura: medici, infermieri, altri operatori, che, quotidianamente esposti alla sofferenza, alla fatica e al distress, possono sviluppare delle forme di “esaurimento emotivo” e burnout, che gli psicologi ospedalieri gestiscono spesso attraverso la formazione, il supporto alle equipe, il lavoro di gruppo.
Questo volume è abitato da persone sofferenti, spaventate, talvolta circondate dalla sordità collettiva, ma al tempo stesso da persone motivate, entusiaste, appassionate e sinceramente mosse da un desiderio di “prendersi cura”. Ma per poter agire efficacemente questo ruolo, per poterlo fare in una dimensione “protetta” è altresì importante che lo Psicologo stesso sia inserito in un gruppo, in un contesto organizzativo che contenga e supervisioni e che funga anche da “fattore protettivo” verso un professionista a sua volta esposto al dolore, all’angoscia e alla sofferenza psichica. E da qui si evince il valore e la potenza dell’organizzazione e della trasversalità che un Servizio di Psicologia dovrebbe sempre avere, per garantire continuità e integrazione delle proposte di cura, affinché considerino sempre assieme sia il corpo sofferente che la mente ferita, per garantire sempre più una “cura centrata sulla persona”, piuttosto che una “cura centrata sulla malattia”. E il testo di Giacalone e Domingo mette bene in evidenza anche questo aspetto, troppo spesso sottovalutato e non sempre garantito negli ospedali italiani. In sintesi, per la varietà delle situazioni presentate, per l’attualità di alcune tematiche, ma anche per l’attenzione alla cornice metodologica di ogni intervento, penso che questo sia un testo davvero molto utile, sia per chi si approccia a questo meraviglioso ma difficilissimo lavoro, sia per chi, magari più esperto, desidera confrontarsi con altre esperienze.
“Quando trovi il coraggio di raccontarla, la tua storia, tutto cambia. Perché nel momento stesso in cui la vita si fa racconto, il buio si fa luce e la luce ti indica la strada” Ferzan Ozpetek
Dr.ssa Elena Bravi Psicologo Psicoterapeuta Direttore Integrazione Socio Sanitaria, APSS -Trento Presidente SIPSOT
G. Giacalone, A. Domingo (a cura di), La Psicologia Ospedaliera in Italia. Sentieri narrativi della clinica Màrgana Edizioni, 2023