Nella “selva” digitale di oggi, la promozione della salute e la prevenzione delle dipendenze emergono come fulcri essenziali per sviluppare uno stile di vita equilibrato. Questo è diventato una priorità nelle politiche sanitarie e socio-sanitarie, sia a livello nazionale che internazionale, poiché si riconosce sempre più l’importanza di considerare l’individuo nel suo complesso bio-psico-sociale.
Secondo il Global Digital Report del 2020, restiamo connessi in media 6 ore e 53 minuti. Tra tutti gli internauti, ben il 92,4% si collega alla rete del telefonino. Inoltre il 12% dei minori è già in possesso di cellulare dai 4-10 anni, mentre se si considera la fascia degli 11-17enni l’86,4% dei ragazzi è proprietario di uno smartphone. Il 49,6% del totale utilizza in modo esclusivo il proprio cellulare, senza il controllo dei genitori (Auditel Censis, 2019). Le ricerche dimostrano che l’uso eccessivo di smartphone e social media può portare a livelli significativi di assorbimento cognitivo (Làzàroiu G. et al., 2017). In particolare, il genere femminile, un basso autocontrollo, la bassa autostima e il basso supporto sociale percepito emergono come fattori principali di rischio per un uso problematico dello smartphone tra bambini e adolescenti (Fischer-Grote et al., 2019; Aurel Pera, 2020).
Tuttavia, dobbiamo evitare di cadere nell’errore di adottare un approccio esclusivamente patologizzante all’uso di internet e dei social media. Bisogna dare spazio al significato emotivo che i giovani attribuiscono all’iperconnettività, anziché semplicemente diagnosticarla come sindrome patologica. I ragazzi vivono tutti una vita molto travagliata: eventi stressogeni, vuoti affettivi, genitori conflittuali, tutto ciò li fa sentire senza punti di riferimento stabili. Ecco allora che il cellulare sempre acceso e connesso con il mondo acquista le caratteristiche di costanza e stabilità andando a sostituire i rapporti umani reali ormai percepiti come futili e instabili. Questo però non toglie che l’abuso dello smartphone possa arrecare danni sia fisici (problemi posturali e visivi) che psicologici (insonnia, ansia e depressione). Negli ultimi 20 anni infatti, si è fatto avanti il costrutto delle “new addictions”, la cui caratteristica principale riguarda la sostituzione del mondo reale con una realtà illusoria e la saturazione di bisogni emotivi attraverso esperienze virtuali (Lancini, 2020).
Ma dove tracciamo la linea oltre la quale si rischia di incorrere in una dipendenza? Secondo la Compassion Focused Therapy, diverse psicopatologie (incluse le dipendenze), possono essere spiegate da uno squilibrio dei tre sistemi di regolazione emotiva presenti nel nostro cervello: la protezione dalla minaccia, la ricerca degli stimoli/risorse e la connessione/sicurezza (Fig.1).
Per parlare di benessere, è essenziale bilanciare questi tre sistemi emotivi. Alcune persone con un sistema di protezione dalla minaccia sviluppato in modo eccessivo, tendono a sopperire alla sofferenza derivante dall’elevazione di questo meccanismo attraverso il ripiegamento su una soddisfazione immediata dei desideri (Depue, 2005) il che può sfociare in dipendenze comportamentali. Depue & Morrone-Strupinsky (2005) sottolineano che invece il sistema della connessione/sicurezza è stato sviluppato a partire da uno stile di attaccamento sicuro durante l’infanzia con il caregiver, il cui comportamento premuroso ha un ruolo cruciale nel generare uno stato di calma nel bambino.
Considerate le premesse, risulta quasi naturale porre l’attenzione sulle dipendenze comportamentali che gravano sulla salute mentale e il benessere psicologico dei preadolescenti e degli adolescenti. Il Ser.T di Augusta (ASP 8 di Siracusa) ha avviato il progetto “Stop Phone: per un corretto utilizzo, consapevole ed intelligente del telefonino cellulare” per educare, a partire dall’uso smodato che si fa di questo dispositivo, a ristabilire un equilibrio tra i sistemi emotivi.
Il progetto coinvolge attivamente alunni delle scuole medie inferiori e superiori, insegnanti e genitori, polizia postale e associazione del terzo settore del territorio augustano.
Nel mese di ottobre 2023 si sono svolte le prime azioni con la somministrazione a 364 studenti di un questionario, al fine di rilevare dati informativi sull’uso del cellulare nella fascia di età tra 11-14 anni. Per identificare il livello di rischio di dipendenza da smartphone è stato somministrato il test SAS-SV che permette di categorizzare in vari gruppi il rischio di adolescenti e giovani adulti. Dai risultati emerge come più del 40% del campione presenta un alto rischio di dipendenza da smartphone e ben il 36% ha già una dipendenza dal cellulare. In una fase successiva sono stati creati dei laboratori in cui i ragazzi hanno lavorato sulle loro conoscenze circa la dipendenza del cellulare e le emozioni ad essa collegate. Durante la realizzazione del progetto centrale è stato il ruolo svolto dagli esperti della polizia postale che tramite storie reali ha presentato i rischi del web sulla vita di ciascuno. A ciò è seguito un lavoro che ha consentito ai ragazzi di intraprendere un percorso di alfabetizzazione emotiva. Partendo dal riconoscimento delle emozioni a vari livelli, fisico, emotivo, comportamentale, e ancora attraverso role playing, storie sociali e materiale multimediale che coinvolgesse in prima persona gli alunni, si è cercato di rendere i ragazzi più consapevoli delle proprie e altrui emozioni, in modo da poterle gestire in maniera adeguata e raggiungere gli obiettivi prefissati.
Un’altra azione ha coinvolto genitori e figli insieme con l’obiettivo di ridurre il divario generazionale. Attraverso le attività ricreative è stato possibile far riscoprire il piacere dello stare insieme usando in maniera proficua il bagaglio di conoscenze che ciascuno possiede, trasmettendolo in modo reciproco. Secondo Bowlby un bambino o un adolescente ha bisogno di sentirsi sicuro per potersi affacciare con serenità al mondo esterno, consapevole di poter ritornare “sapendo per certo che sarà il benvenuto, nutrito sul piano fisico ed emotivo, confortato se triste, rassicurato se spaventato”. Pertanto la competenza sociale, emotiva e l’equilibrio generale sembrerebbero fortemente influenzati positivamente, dai livelli di calore ed espressività emotiva dei genitori e negativamente dai loro livelli di disapprovazione ed ostilità. Oggi è importante che i genitori imparino a riequilibrare la propria presenza verso i figli: “non essere né troppo né troppo poco”. Infatti un genitore ipercoinvolto a discapito dell’altro genitore assente è un fattore di rischio per lo sviluppo di una dipendenza da parte del giovane in età adolescenziale (Stanton, 1979).
Il progetto Stop Phone mira a far sì che le nuove generazioni siano più consapevoli e responsabili nell’uso del cellulare. Si cerca di garantire loro una migliore qualità di vita, una maggiore concentrazione negli studi e relazioni interpersonali sane. Insieme alla famiglia ogni altro attore del territorio si deve impegnare attivamente per promuovere un corretto uso dei telefoni cellulari tra gli adolescenti. Si deve implementare lo sviluppo dell’autonomia e della crescita sia mentale che emozionale, favorire l’emancipazione e la costruzione di una identità integrata, ovvero di una persona con credenze, valori e idee coerenti intorno ad importanti aspetti del mondo. “Nella giungla sociale, non c’è sensazione di essere vivi senza un senso di identità” (Erikson, 1995).
Elisa Breci Dirigente Psicologo, Psicoterapeuta Ser.T. Augusta Chiara Gattuso Psicologa iscritta al 2° anno di scuola di specializzazione, Tirocinante presso CSM Augusta-Lentini dell’Asp 8 di Siracusa Damiano Spinali Psicologo iscritto al 4° anno di scuola di specializzazione, Tirocinante presso CSM Augusta-Lentini dell’Asp 8 di Siracusa
Bibliografia Bowlby J. (1988): Una base sicura. Raffaello Cortina, Milano, 1989. Bowlby, J. (1979). The bowlby-ainsworth attachment theory. Behavioral and Brain Sciences, 2(4), 637-638. Chadha, Y., Patil, R., Toshniwal, S., Sinha, N., & Toshniwal, S. S. (2024). Internet Addiction Management: A Comprehensive Review of Clinical Interventions and Modalities. Cureus, 16(3). Citazione da 2° Rapporto Auditel-Censis 2019 Depue RA, Morrone-Strupinsky JV (2005) A neurobehavioral model of affiliative bonding. Behavioral and Brain Sciences; 28: 313–95. E. Erikson (1995). Gioventù e crisi d’identità Armando Editore, 1995 Fischer-Grote, L., Kothgassner, O. D., & Felnhofer, A. (2019). Risk factors for problematic smartphone use in children and adolescents: a review of existing literature. neuropsychiatrie, 33(4), 179. Gilbert, P. (2009). Introducing compassion-focused therapy. Advances in Psychiatric Treatment, 15(3), 199–208. doi:10.1192/apt.bp.107.005264 Lancini, M. (2020). Il ritiro sociale negli adolescenti: La solitudine di una generazione iperconnessa. Italia: Raffaello Cortina Editore. Mihăilă, R., & Lăzăroiu, G. (2020). Arendt, Citizenship, and Education. The Palgrave Handbook of Citizenship and Education, 67-78. Pera, A. (2020). The psychology of addictive smartphone behavior in young adults: Problematic use, social anxiety, and depressive stress. Frontiers in psychiatry, 11, 573473. Stanton M.D. (1979) Famiglia e tossicomania, Terapia familiare, 6, pp. 99-115;
Sitografia https://formazionecontinuainpsicologia.it/argomento/cft-compassion-focused-therapy/
Gli uffici della sede saranno chiusi per le festività natalizie dal 24 dicembre al 4 gennaio. Le attività riprenderanno lunedì 5 gennaio.